DI RICONOSCIMENTI ABBARBICATI E’ maggio, è maggio. Un’amica mi viene a trovare per farsi un aperitivo a casa. Mi cambio, finisco di tingere i colori, lavicchio le mani e gl’avambracci. La tempera mi finisce casualmente anche sulle gambe. E’ il mio giorno “libero”, ma a me non piace definirlo così. E’ il mio giorno-estéso. IlContinua a leggere “MAGGIO-SENTO”
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ESTIRPAZIONE IDENTIFICO-EMOTIVA
DI NEGOZIAZIONI E CECITA’ DIS-LOCATE Leggo da qualche parte che gli acidi gastrointestinali sono in grado di sciogliere in relativo breve finestro di temporalità perfino una lama da barba, mi risuona un ventiequattro ore di digestione. Storco il naso, le narici si riposano e mi rigiro sul bracciolo del divano. Bevo dell’Allini bianco da mercato,Continua a leggere “ESTIRPAZIONE IDENTIFICO-EMOTIVA”
STORIA D’UN PASSO DANZA
IDENTITA’ PAROSSISTICHE RIFORMULANTI: A QUANTO VIENE UNA TRACCIA DI COM-PASSIONE? Sul giradischi, un vinile che imperituro assopisce le mie scardinanti mentalizzazioni. Sono gli Smiths, e menomale ch’ebbi comperato il loro Hatful of Hollow dalla copertina blu cristallizzato, ai primi d’Università. Ero a casa con te, ormai anni fa, quando mi sovvenne l’idea. Svestita quasi, eraContinua a leggere “STORIA D’UN PASSO DANZA”
COMPUTAZIONE – PROTAGONISMO OPPOSITIVO
IL PARADOSSO SOPRASSEDUTO DELLE POSIZIONI SCHIERAMENTALI ANTITETICHE LO SPARTIACQUE INESISTENTE Sono rimasto seduto per un tempo – ciò che io richiamo esser lungo – facendomi sbandierare dalle folate ventose parolifere di coetanei, anziani, adulti, corpi, labbra in movimento. Una sostantivizzazione di qualsiasi esistente edificio verbale umano in un arco d’ore esageratamente illuminante. Con un’ironia delContinua a leggere “COMPUTAZIONE – PROTAGONISMO OPPOSITIVO”
STEREOSCOPIA D’UNO SPAZIO
ANEDDOTI ALL’OMBRA DI UN GIRADISCHI Ritorno, poiché s’incomincia da un espatrio d’accoglienza. Il mio è quando le mie gambe varcano soglia, lasciano abbracciar la porta alla parete portante e la fame per principio s’insinua nelle viscere come un mendicante senza riposo. Allora, assecondo. M’bbàndono, riponendo la borsa trafelata di voci risolute all’angolo sporgente della scarpiera,Continua a leggere “STEREOSCOPIA D’UNO SPAZIO”
RIMEDI CONTRO I CAPELLI BIANCHI
POCO-BREVE STORIA DI INQUILINI ALBINI IN CERCA DI CASA Permettendo spazio alla discontinuità ideologica che mi caratterizza alle prime ore, mi sveglio, dischiudo la finestra ed inizio a transitare ruminosamente per la camera per poi inclinare il busto di poco in avanti, spingendo ad introdurmi verso il bagno. Il bagno è nuovo, sconosciuto, familiare, luminoso.Continua a leggere “RIMEDI CONTRO I CAPELLI BIANCHI”
DA MARE A MARE-A
QUANDO L’INVOLUCRO DELLE POSIZIONI NOMINATIVE LASCIANO SPAZIO ALLA DELIBERAZIONE Agosto non è agosto, tantomeno suona come un pianoforte ad annunciare l’imminenza dello scorrere del tempo. Per me è così; il tempo in quanto artefatto, artificio strumentale, non esiste. E allora cerco di distendere il corpo per poi flettere la schiena contro la grata murata diContinua a leggere “DA MARE A MARE-A”
LA CONTRO-TENDENZA AL REGRESSO PER EVOLUZIONE
UN’IPOTESI COMPOSITA Accade questo: stretta, a-specificatamente anacronistica, la voglia di argomentare occhieggiando alla fotocamera di quello che è, probabilmente, quello che vedo io, quello che vedi tu. Sguardi fugaci, così si articola un rapporto intimo all’interno di una camera. Steso, indigente e fuori da ogni parametro e presupposto congiunto, qualsivoglia appreso, conosciuto dagli altri. CiContinua a leggere “LA CONTRO-TENDENZA AL REGRESSO PER EVOLUZIONE”
VERITA’: LO SCORCIO SBIADITO DEL MOVIMENTO
QUANDO RIENTRI, TE LO RICORDI? Rientro dalla passeggiata, oggi sbiadito. Gli acari aggrappati ai piumini, leggere brezze, batteri che salutano un vecchio e adulatore germofobico petulante, nuvole discostanti e generali. Distanti come sono io, per noi. Rientro, sbuffo lieve, non nascondo l’interdetto mezzo appoggio di metà idea, che fugge. Chiudo la porta della camera, èContinua a leggere “VERITA’: LO SCORCIO SBIADITO DEL MOVIMENTO”
LA SINGOLARITA’ RIPETITIVO-DUALISTICA
SINTOMATOLOGIA DEL CAFFE’ Ticchettìo. Ticchettìo si dice? Ticchettìo di pioggia. Come un ladro disarmato, mi sveglio lentamente, mi sviscero dalle coperte, mi dirigo verso l’erogatore di caffè. Accompagno le gocce d’acqua che scendono al suolo con i passi, vado a ritmo. La macchinetta brontola. Ed eccoli soggiungere, arrivano. I fuggiaschi, le parole camuffate da pensiero.Continua a leggere “LA SINGOLARITA’ RIPETITIVO-DUALISTICA”