OL-TRE VÉDUTA

INNAMORAR-MI ESISTO Venerdì pomeriggio, il navigatore sceglie di farmi fare un tragitto insolito, che ricopre ben due ore e cinquantasette del tempo da sottrarre, o aggiungere, alla vita medio-bassa. É un viaggio di andata, quello che m’attende a ripercorrer folate di ventre a cassa toracica prestante, che somiglia all’itinere in ritorno, il nostalgico caposaldo dellaContinuaContinua a leggere “OL-TRE VÉDUTA”

ANELITO ANESTESIA

Son giorni, giorni, giorni, che mi premuro d’ascoltare ininterrottamente i brani di Birdy. Ovunque. Per le vie, in automobile, in bagno, in soggiorno, sottoscala, al parco comunale, nei parcheggi e nelle zone di sosta in cui mi fermo. Rammento di quando al terzo liceo l’ascoltai per la prima volta, e fu esattamente ciò di cuiContinuaContinua a leggere “ANELITO ANESTESIA”

RUSCELLO SU GONDOLA

DI MORBIDEZZA CEREBRALE E ALTRI INCANTESIMI Adesso, il sole tramonta intorno alle sedici e trenta. Non attende più, all’infinito, la giunzione sostitutiva promossa dalla luna. Le cede il posto rapidamente. Mi fermo a bordo di una panca, sosto per qualche minuto. Le nuvole si rischiarano e i colori s’adombrano, ed è una bella parentesi antiteticaContinuaContinua a leggere “RUSCELLO SU GONDOLA”

D’AMORE CHE NON PARLA D’AMORE

ISTITUZIONE DI UN BLUES DA NUDITA’ La camera è una planimetria a suoni cavi, dolci. Indosso un gambaletto buono, indumenti caldi, aderenti. Seggo a lato del divano, cingo fra le dita il gambo di un calice. Il giradischi favorisce Seven, a seguire Hard to Let Go, dei Men I Trust. I Hope to Be Around,ContinuaContinua a leggere “D’AMORE CHE NON PARLA D’AMORE”

ZARIFA FLOREALE

DANZE DI UN EGITTO VICINO Ho nelle cuffie Reflections, dei The Neighbourhood. Il vento incomincia a sagomizzarsi sui miei abiti autunnali, allorchè Novembre mi sussurra d’esser pronto per tendermi la mano. Svolto sulla quarta, gli stivali a tacco medio tratteggiano sostantivi sull’asfalto della città. Il giaccone in denim scamosciato contrasta la desunta eleganza della parteContinuaContinua a leggere “ZARIFA FLOREALE”

DI COSTUMI E STRA-ORDINARIETA’

(ALLE VOLTE ESISTONO) Il computer è acceso, nella tab di navigazione rimangono aperte quattordici pagine: alcune su PubMed, altre da Scholar, altre provenienti dal New England Medical Journal e altre ancora dal The Mend Project. Le elucubrazioni vengono consigliate dal professionista con cui v’è consulto terapeutico. Tre volte alla settimana, mi alzo, mi vesto, miContinuaContinua a leggere “DI COSTUMI E STRA-ORDINARIETA’”

SE’-LVA DESERTO

Sélva era una nòmade a est del territorio. Aveva il torso granitico, i fianchi malleabili e i talloni segnati dal cammino. Non sapeva né quando era nata, né perché. Le gambe snelle fléttevano celeri, poiché sapeva che gli Uomini eran ben distanti dai lupi o dai fòrestieri felini, e potevan vestire gli abiti della menzogna.ContinuaContinua a leggere “SE’-LVA DESERTO”

DIALETTICA DI UNA RIPRESA DESTRUTTURALIZZATA

DI PADRI E FIGLI, DI CONIUGI NON CONGIUNTI – UNA FINESTRA DI DIALOGO OPERALIZZATO FRA TERAPEUTA-PAZIENTE “Torna qui, torna.” Mi muovo sul divanetto, il suo colore è di un beige e lo spettro a palette cromatica trasmuta in altri milionesimi di tonalità a tinta variegata. “Educati. Leggi. E’ scienza. Non avere paura.”, la sua voceContinuaContinua a leggere “DIALETTICA DI UNA RIPRESA DESTRUTTURALIZZATA”

SCOMPOSIZIONI DA INTORTO

UN’ELEGIA ALL’INCONTRO Quando spengo l’automobile, inarco sul freno a mano con propulsa decisione e inserisco la prima marcia. Non sono in ritardo, ma rischio di sentirmi, anche oggi, in ritardo. Risulto sempre, reiteratamente, in ritardo. Sono dentro al ritardo nominativo temporale. Afferro lesta la giacca del completo e mi compiaccio dei nuvoloni che han vogliaContinuaContinua a leggere “SCOMPOSIZIONI DA INTORTO”

UBIQUITA’ ERIGENTI

STORIA DI UNA PASSEGGIATA ENTERO-TEMPORALE Contrariamente alle aspettative desunte nel corso di anni precocemente primordiali, oggi riconosco di riuscire a instaurare una connessione peculiare con i bambini. Non c’è nulla che mi viene mai chiesto, semplicemente s’avvicinano, con disinibizione, coraggio, naturalezza. Mi attribuiscono un ruolo all’interno delle loro abbozzate progettualità adibite ai primi accenni diContinuaContinua a leggere “UBIQUITA’ ERIGENTI”